giovedì 1 settembre 2016

Arnaboldi-Melzer: un corpo a corpo lungo 2 ore e mezza. Ma nei quarti va l'austriaco


"Ho fatto i complimenti ad Andrea. Questa partita deve rimanere un punto fermo nella sua mente. Da qui dobbiamo ripartire". Fabrizio Albani segue da tre anni Andrea Arnaboldi ed è quello che ne custodisce meglio di tutti i segreti, i punti di forza e quelli deboli.

Nell'angolo di tribuna in cui si erano radunati i famigliari del tennista canturino, ha assistito alla sfida valida per gli ottavi di finale contro l'austriaco Gerald Melzer, numero 88 al mondo e testa di serie numero 1 del Challenger di Como. Ha perso Andrea, ma l'ha fatto nel migliore dei modi (ammesso che ne esista uno).

Ovvero mettendo in pratica punto per punto quello che era stato studiato a tavolino (non dare ritmo a Melzer, usare il back ma senza esagerazioni, per non far prendere campo all'austriaco) ed è arrivato a comandare spesso anche il gioco. Ma alla fine - per una manciata di episodi (un palla dentro o fuori di un millimetro, un nastro che cattura o rilascia la palla...) - la bilancia ha finito con il pesare dalla parte del favorito.

Il punteggio è stato di 3-6, 6-3, 7-6 (5). Il tutto in due ore e 36 minuti, Un dato rende l'idea dell'equilibrio in campo meglio di ogni altra cosa: i due giocatori hanno messo a segno lo stesso numero di punti, 106 per parte. Eppure non è bastato.


Bravo Melzer, che ha servito per tutta la gara intorno al 78% di prime palle - calando solo un po' nel finale - giocatore che ha dimostrato una solidità mentale notevole. Per due volte si è trovato a servire con Andrea a due punti dal match (sul 5-4 sul 6-5) con tutto il centrale di Villa Olmo che attendeva l'occasione di esultare per il match point.

Ma di match point per Arnaboldi non ne sono mai arrivati. Mentre nel tie break finale, terminato 7-5, alla seconda occasione l'austriaco non si è fatto sorprendere da una palla corta e ha chiuso la gara. Stremato, a lungo appoggiato alla sedia, ma vincitore.

Al canturino rimane la consapevolezza di aver giocato una grande gara contro il numero 88 al mondo, forse la più bella di sempre a Como.

"Spiace - ha poi concluso Albani - Giocava davanti al suo pubblico, ma mi sono sentito di fare i complimenti ad Andrea. Ha perso 7-6 al terzo, con la differenza fatta solo da qualche punto. E' stato un bellissimo match. Onore all'avversario che ha fatto i suo quando doveva. Questa però è stata una belle prestazione e voglio che Andrea la tenga ferma nella sua mente, a modello, soprattutto per l'attenzione e la concentrazione mantenuta per tutta la gara".

Giudizio condiviso anche dall'altro angolo. "Andrea oggi ha giocato da primi cento al mondo", è stato il giudizio dell'austriaco e del suo coach. L'obiettivo è ora mantenere questo livello il più a lungo possibile, Dall'altra parte della rete del resto non potrà sempre esserci il Melzer di oggi.

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