mercoledì 31 agosto 2016

Spunti dal Challenger 5: folgorati da De Schepper-Rublev. Ma ora forza "Arna"


Gli assenti oggi hanno avuto torto. Un torto marcio. Perché la partita che abbiamo visto sul centrale tra Kenny De Schepper - francese 29enne, nel 2014 numero 62 al mondo - e Andrey Rublev, 18enne russo che purtroppo non vedremo più a Como (perché giocherà sempre, dal 2017, negli Slam) è stata un qualcosa di entusiasmante.

Lo diciamo noi, ma lo dice anche il folto pubblico che al termine del match ha a lungo applaudito i protagonisti, con De Schepper al centro del campo a ringraziare. Che spettacolo. La gente era tutta - o gran parte - con il francese, molto amato per i suoi modi gentili e la correttezza in campo.


Ma anche Rublev la pressione l'ha gestita alla grande. Anzi, spesso proprio nei momenti più delicati ha estratto dal cilindro colpi fantastici, segno di un temperamento che lo porterà lontano. Il match è stato un lungo e continuo corpo a corpo

Due servizi notevoli ad aprire gli scambi, poi dinamiche opposte. Con Rublev a picchiare tutto quanto passava dalle sue parti e il francese a giocare più di cesello, cambiando il ritmo, cercando spesso il rovescio di Rublev con palle senza peso, senza disdegnare ogni tanto scambi di notevole pesantezza.

Ma De Schepper - a nostro giudizio - l'ha vinta soprattutto con il cuore e con l'apertura alare, arrivando cioè, con le sue immense braccia, dove altri giocatori non sarebbero arrivati per rimettere tutto in campo. Rublev il punto doveva farlo due, spesso tre volte, prima di stringere il pugno guardando il coach al proprio angolo. 

Eppure, come spesso capita nel tennis, quasi tre ore di partita - la più lunga fin qui del torneo - sono state decise da un episodio. Terzo set (i primi due si erano chiusi sul 7-5 4-6), 4-4 e 30-40 sul servizio di De Schepper. Rublev picchia, il francese la rimanda come riesce. La palla è alta sopra la rete. Punto e break viene da pensare, che poi sarebbe una anticamera del match point. 

Ma Rublev lascia sfilare la palla, convinto che sia fuori. Invece "scheggia" la riga. Parità e niente break. Una scena simile si ripresenta nel tie break, poi ci si mette anche un nastro "tifoso"di De Schepper. Insomma, tre episodi e 7-5 per il francesone che festeggia, Ma che bella partita.


Il resto ci ha impressionato meno, ma crediamo fosse inevitabile. Ai quarti vanno anche il tedesco Langer, il giappo-neworkese Daniel e l'argentino Mayer (Leonardo) che ha appena vinto anche a Manerbio. Noi, stremati, ricarichiamo le batterie per domani. Alle 12 gioca Andrea Arnaboldi contro la testa di serie numero 1 Gerald Melzer, austriaco e 88° al mondo. 


Pronostico chiuso? Sembra, ma il canturino ci ha abituato negli anni a vittorie imprevedibili, soprattutto sulla terra rossa. Un solo precedente, nel 2014, porta la firma dell'austriaco (7-5 6-2). Intanto però Arnaboldi si è preparato al match vincendo in doppio e guadagnando i quarti di finale. Nelle foto dall'alto De Schepper, Rublev, il doppio e Andrea Arnaboldi in azione.


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