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sabato 9 luglio 2016
Raonic in finale a Wimbledon: un'impresa che ha nelle vene anche sangue comasco
E mentre il mondo del tennis - o gran parte di esso - piange l'uscita di scena dai prati di Wimbledon di Roger Federer, noi un po' festeggiamo. Perché la storica vittoria di oggi di Milos Raonic, canadesone dal potente servizio ma non solo, porta nelle vene anche un pizzico di sangue comasco. Che a ben guardare non è nemmeno poco.
E non lo diciamo noi, ma lo dice lo stesso Raonic a fine match, quando tra un commento alla partita e uno sguardo alla finale con il favorittissimo padrone di casa Andy Murray, tesse un elogio senza fronzoli e limiti al nostro Riccardo Piatti.
"E' lui il mio vero coach - ha detto il canadese in conferenza stampa - Riccardo è l'unico che ho fin dal primo giorno, è lui che mi ha dato le basi, è lui che mi ha seguito dall'inizio. Mi ha reso migliore tecnicamente. E' stato fenomenale per me".
Un super complimento da un giocatore che ha avuto in passato al suo fianco anche Ivan Ljubicic (che proprio quest'anno, guarda il caso, l'ha "mollato" per Federer) e oggi ha John McEnroe e Carlos Moya, in team proprio con Piatti. Ma del resto le cose stanno davvero in questo modo, perché è Piatti che fin dall'inizio ha creduto nelle possibilità di questo ragazzone Nordamericano lavorando sui particolari per migliorarlo continuamente. Anche al servizio, suo punto forte.
Ma Piatti come ha festeggiato la finale di Wimbledon del suo pupillo? La risposta è in alto, nel tweet postato subito dopo il match con una maglietta bianca con la scritta "finale". E un messaggio breve ma emozionale: "Enorme Milos, ben fatto".
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