Ieri contro il francese Herbert avevamo parlato di un match epico, finito nei Guinness dei Primati per lunghezza (4 ore e mezza) e numero di game giocati (71).
Oggi la partita è stata altrettanto epica, incredibile e fuori dagli schemi. Trungelliti prevediamo che possa finire su un lettino da psicanalista. Perché avanti 7-5 e 5-2, con il traguardo ormai davanti agli occhi (e due break a favore), ha iniziato a subìre punto dopo punto la rimonta di Arnaboldi.
Prima il break (5-3), poi il 5-4, infine il nuovo servizio strappato per il pareggio (5-5) e il pazzesco allungo fino al 7-5. Tutto in un amen. Per il Sudamericano, dalla vittoria all'incubo del terzo set.
Ma i colpi di scena non sono finiti. Trungelliti prova a riscappare e strappa subito il servizio ad Arnaboldi (0-1) che restituisce lo sgarro (1-1). Le emozioni non finiscono mai, i minuti passano (altre 2 ore e mezza per il nostro giocatore) finché sul 4-3 arriva il break decisivo per il 5-3. L'argentino crolla. Andrea è un osso troppo duro per lui.
L'ultimo game, quello della gloria (5-7, 7-5, 6-3) è vinto a zero. Sì, "Arnaboldi c'è", direbbe Guido Meda. E "c'è" anche il tabellone principale del Roland Garros, che arriva dopo quello di Roma. Un sogno che continua. Per il 27enne di Cantù, e anche per noi semplici appassionati comaschi di tennis.
E a questo punto cosa importa se per arrivare fino a qui siano trascorse 10 ore di gioco e siano stati disputati 131 games. Vai "Arna", ora firma altri autografi al Roland Garros (come nella foto in alto di un anno da). E riposati. Te lo sei meritato.
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