mercoledì 1 giugno 2016

L'ANGOLO del fisioterapista: l'epitrocleite, detta anche GOMITO DEL...GOLFISTA


No, non avete letto male. Su "Game Set & Match - Il Tennis Comasco" nella puntata di giugno dell'Angolo del Fisioterapista parliamo di "Gomito del golfista". Un problema che in realtà si chiama epitrocleite e che, a dispetto del nome, può riguardare anche il mondo della racchetta.


ANATOMIA

L’epitrocleite, più comunemente conosciuta come “gomito del golfista”, è un’infiammazione del complesso di tendini, e dei relativi muscoli, che originano dall’epicondilo del gomito e si inseriscono sull’avambraccio,sul polso e sulla mano. Sebbene questa patologia colpisce prevalentemente che pratica il golf, negli ultimi anni interessa frequentemente anche i tennisti.


CAUSE

L’epitrocleite è un’infiammazione di alcuni muscoli e tendini che muovono o stabilizzano il polso e le dita. Questa infiammazione è causata dal sovraccarico funzionale, ovvero dal ripetuto movimento rapido con contrazioni muscolari massimali protratta nel tempo. Diverse attività sportive possono portare all’epitrocleite: il golf, gli sport di lancio, il sollevamento pesi ed il tennis. A volte la causa va ricercata anche una scorretta postura.


SEGNI E SINTOMI

Il sintomo più frequente dell’epitrocleite è il dolore mediale al gomito, avvertito nella parte interna dell'avambraccio. Il dolore si acutizza con il movimento, in particolare durante la flessione dei muscoli dell'avambraccio o la pronazione del polso contro una resistenza. L'epitrocleite colpisce con più frequenza l'arto dominante e può provocare:

  • Dolore sul lato interno del gomito. A volte il dolore si estende lungo il lato interno dell'avambraccio.
  • Rigidità.
  • Debolezza nelle mani e polsi.
  • Intorpidimento o formicolio,

Il dolore può apparire improvvisamente o gradualmente.


DIAGNOSI

Fondamentale è una visita o dal medico o dal proprio fisioterapista durante la quale vi saranno fatte diverse domande e saranno effettuati dei test manuali per confermare o meno la patologia. La diagnosi è prevalentemente clinica e si avvale di test di provocazione. Il medico o il fisioterapista possono raccomandare ulteriori indagini per escludere altre cause alla base del disturbo:

  • Raggi X: per evidenziare eventuali calcificazioni o per escludere la presenza di artrite al gomito
  • Risonanza magnetica (RM)
  • Elettromiografia (EMG): il medico può ordinare un'elettromiografia per escludere la compressione di un nervo. Molte fibre nervose, infatti, decorrono a livello del gomito e i sintomi della loro compressione sono simili alle manifestazioni dell'epicondilite laterale.
  • Lo studio ecografico del gomito è il più richiesto dallo specialista ortopedico e fisioterapista per ottenere immagini specifiche e confermare la presenza di patologia articolare. L’ecografia permette la valutazione dinamica non invasiva di tendini, nervi e di diversi legamenti articolari.


FISIOTERAPIA

Il trattamento è sintomatico e prevede riposo dall’attività sportiva, fisioterapia con tecniche di terapia manuale (massaggio trasverso profondo e riabilitazione posturale), terapie fisiche come la laserterapia, gli ultrasuoni o la tecarterapia e, a discrezione del medico, la terapia farmacologica. L’epitrocleite non adeguatamente curata può comportare dolore cronico al gomito, limitazioni nei movimenti e contratture persistenti nella zona dell’avambraccio, quindi non bisogna sottovalutare questo problema. Nella fase acuta potrebbe essere anche raccomandato l'utilizzo di un bendaggio di supporto o di un tutore, che impediscano i movimenti dolorosi, garantendo il riposo dell'arto.


Bibliografia:

Clinica Ortopedica, A. Mancini-C. Morlacchi

Guida ai sentieri del corpo, Andrew Biel

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